Cos’è una smart city?
Si definisce smart city quella città che sfrutta la tecnologia per trasformare le infrastrutture alimentando uno sviluppo economico sostenibile e mettendo in primo piano la qualità della vita dei propri cittadini.
A riguardo, da ormai 5 anni, la IESE Business School di Barcellona stila una classifica denominata City in Motion Index (CIMI), costruita sulla base dei dati raccolti dal Centro per la globalizzazione e la strategia, sotto la direzione dei professori Pascual Berrone e Joan Enric Ricart. I dati analizzati si riferiscono a 165 città di 80 paesi, 74 di queste città sono capitali.
In particolare, questo indice misura la sostenibilità delle città e la qualità della vita per gli abitanti.
Le città vengono classificate sulla base di un punteggio ricavato da 95 indicatori riferiti a 9 dimensioni. Queste sono:
- Capitale umano: una smart city dovrebbe essere in grado di attrarre e trattenere il talento, creare piani per migliorare l’istruzione e promuovere la creatività e la ricerca.
- Coesione sociale: le preoccupazioni per l’ambiente sociale della città richiedono un’analisi di fattori quali l’immigrazione, lo sviluppo della comunità, la cura degli anziani, l’efficienza del sistema sanitario, la sicurezza e l’inclusione sociale.
- Economia: comprende tutti quegli aspetti che promuovono lo sviluppo economico di un territorio: piani di promozione economica locale, piani industriali strategici, innovazione e iniziative imprenditoriali.
- Governance: comprende il livello di partecipazione delle persone al governo locale, la capacità delle autorità di coinvolgere i leader aziendali, i protagonisti locali e l’applicazione dei piani di e-Governance.
- Ambiente: migliorare la sostenibilità ambientale attraverso piani per combattere l’inquinamento, sostenere il verde e le energie alternative, promuovere una gestione efficiente dell’acqua e attuare politiche che aiutino a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.
- Trasporti e mobilità: significa facilitare lo spostamento attraverso le città, spesso di dimensioni molto grandi e l’accesso ai servizi pubblici.
- Pianificazione urbana: per migliorare la “vivibilità” di qualsiasi territorio è necessario focalizzarsi sulla progettazione di aree verdi e di spazi ad uso pubblico, oltre a impegnarsi per una crescita intelligente. I nuovi metodi di pianificazione urbana devono concentrarsi sulla creazione di città compatte e ben collegate che hanno servizi pubblici accessibili.
- Internazionalizzazione: significa migliorare il “brand” della città e il suo riconoscimento a livello internazionale attraverso adeguati piani strategici dedicati al turismo.
- Tecnologia: le tecnologie dell’informazione e della comunicazione fanno parte della struttura portante di qualsiasi società che desideri definirsi smart.
Per il 2018 New York si riconferma leader indiscussa della classifica, seguita da Londra, Parigi e Tokyo. New York è al primo posto nella graduatoria grazie ad ottimi risultati ottenuti in economia, pianificazione urbana e mobilità. Il tallone d’Achille della Grande Mela è rappresentato dalla coesione sociale e dall’ambiente.
Per quanto concerne l’Italia, Milano è l’unica città del Bel Paese presente nella classifica delle prime 50, posizionandosi al 45° posto. Il capoluogo lombardo però si distingue per essere la prima delle top 50 ad aver registrato il più grande passo in avanti: È infatti salita di ben 13 posizioni dal 2015 ad oggi. I punti di forza della smart city italiana sono la dimensione della mobilità e del trasporto e la coesione sociale.
Nello specifico Milano sta portando avanti diversi progetti nel campo della smart city. Le iniziative attualmente in corso sono 4:
UIA – Urban Innovative Actions: Il progetto si sviluppa nel paesaggio di frangia urbana vicino al Parco Agricolo Sud Milano dove si verrà a creare un nuovo centro per l’innovazione aperta al fine di ricostruire un legame forte tra produzione e accesso al cibo, in grado di coniugare cultura, miglioramento del sistema alimentare e imprenditoria giovanile.
BoostInno: l’obiettivo è la promozione di sviluppo urbano sostenibile integrato, in particolare, il miglioramento della progettazione delle strategie urbane sostenibili attraverso la condivisione di esperienze e best practice.
Sharing Cities: il progetto si colloca nel quadro del programma Horizon 2020 per la realizzazione di un distretto smart ad energia quasi zero.
Open Care: L’intento è di combinare la ricerca scientifica e la tecnologia avanzata per lo sviluppo di nuovi strumenti dedicati alle cure della comunità.
In conclusione per dar vita ad una città intelligente è necessario che la sfera pubblica e quella privata comunichino tra loro e facciano gioco di squadra. E’ infatti dalla cooperazione di diversi ecosistemi che si genera valore – smart – per la comunità e per la città.
A riguardo, Milano sembra aver intrapreso la giusta strada per diventare un punto di riferimento di innovazione e sostenibilità a livello globale: lo dimostra la sua scalata nella classifica CIMI.